sabato, dicembre 30, 2006

Natale a Nuoro

Dopo averla tanto annunciata, arriva finalmente il momento di partire per la trasferta più difficoltosa che i vercellesi si ricordino.
Nuoro e la Nuorese arrivano in C2 dopo oltre 20 anni di assenza e il 23 Dicembre a loro tocca ospitare la Pro Vercelli.
I White Lions preparano la trasferta nei minimi dettagli e con grande attenzione ed alla fine saranno in 20 a trovarsi di fronte al Twenty per quella che sarà la trasferta più lunga dell'anno.

Arriviamo in auto al porto di Genova, dove c'è la nave che ci sta aspettando; peccato che i posti erano stati prenotati su una nave partita due giorni prima. La trasferta comincia quindi con il concreto timore di non cominciare nemmeno.
Al check-in accade, però, un vero miracolo: vengono trovati i posti in una sala cinema (dove avrebbero dovuto proiettare 'Superman returns', in realtà mai messo) e solo a quel punto possiamo salire in nave e posizionarci in ordine sparso. Tra una bottiglia di Nero d'Avola e un piatto di pasta da 7.50 euro il viaggio e la notte procedono bene, finchè anche i più resistenti crollano al suolo. Un po' dove capita.
La mattina, infatti, la gente aggira e salta alcuni di noi che stanno comodamente dormendo in mezzo al corridoio.
Sbarchiamo in terra sarda, dove aspettiamo il pullman che ci porterà a Nuoro. Sulla strada, però, veniamo raggiunti da una notizia che ci lascia un po' così: a Nuoro piove ininterrottamente da tre giorni e la partita pare che sarà rinviata. Il viaggio in pullman procede così tra un continuo ping pong di notizie, soprattutto false ed assolutamente infondate. Ad un certo punto ci comunicano che sul sito ufficiale della Pro Vercelli è stato scritto che la partita è stata rinviata. Potenza del paranormale.
Arriviamo a destinazione verso la mezza, due ore prima dell'inizio della partita. Passiamo il tempo in una specie di tavola calda dove ci hanno consigliato di andare perchè si mangia bene: si rivela un ristorantino in stile ikea che ci serve cibo quasi immangiabile e particolarmente fritto. Nemmeno il vino si salva.
Intanto la pioggia continua a tratti, a volte battente, a volte molto leggera.. Così, mentre mangiamo, continua il ping pong (si gioca, non si gioca, si gioca, non si gioca). Tanto non abbiamo un cazzo d'altro da fare...
Alle 14.20 arriva la conferma: si gioca! Prendiamo la nostra roba, aspettiamo i ritardatari e ci dirigiamo verso lo stadio, dove arriviamo mentre i giocatori stanno entrando in campo.
I locali tifano esclusivamente la loro squadra, dimostrando grande correttezza, ma non sono numerosissimi: poco più di 1500 persone infatti hanno sfidato il maltempo per uno scontro di altissima classifica. La curva presenta gli striscioni dei due gruppi portanti, i Boys Nuoro e gli Sconvolts (questo striscione viene appeso mentre entriamo nel nostro settore), ma soprattutto ampi vuoti. Il gruppetto centrale tifa a tratti, ci fa sentire solo alcuni cori secchi e sventola un paio di bandierine solo per i primi minuti dell'incontro.
La Ovest si porta dietro gli striscioni W*L, Soliti Noti, Since 1892 e le sezioni Gattinara e Porta Torino. Presenti, come in ogni stadio in cui andiamo, lo striscione per i nostri Diffidati. Sventoliamo la bandiera del Piemonte finchè la pioggia ce lo permette e ci rendiamo protagonisti di un tifo costante e caloroso (frequenti i cori per i W*L che non sono graditi allo stadio), incuranti della pioggia fastidiosa. Nonostante la partita sia subito in salita (nei primi venti minuti la Nuorese passa in vantaggio), continuiamo a cantare sfoggiando anche bei momenti di goliardia.
La partita si chiude col risultato di 1 a 1, con pareggio (strameritato) nel finale e coi giocatori che ci regalano le maglie, meritando i nostri applausi con la loro prestazione fatta di grinta e di cuore.
Il ritorno si svolge quasi tranquillamente, visto che la nave ci tiene con sè per 15 ore a causa del mare agitato (facendo finire anche qualcuno in infermieria) e permettendoci di tornare a casa esattamente 48 ore dopo la partenza.

Siamo stati orgogliosi di essere presenti in una trasferta così particolare, perchè crediamo che essere tifosi vada aldilà del giorno in cui si gioca e della distanza che si deve percorrere. Ci rendiamo conto, però, che per le più diverse ragioni non tutti possono fare come i 20 che hanno passato questi giorni in Sardegna, ed anche per questo siamo orgogliosi: orgogliosi di aver portato fino a Nuoro il calore del pubblico vercellese, perchè dietro i nostri striscioni c'erano tutti quelli che ogni domenica soffrono per la Pro e in tutti questi anni non hanno mai mollato nonostante le mille difficoltà.
Ora alla squadra aspetta un compito difficilissimo: continuare il sogno. Noi siamo pronti, così come lo sono tutti quelli a cui il cuore batte per la Pro Vercelli. Saremo sempre pronti a farci chilometri su chilometri e a sostenere con tutta la voce che abbiamo per i nostri ideali di ultras e per lo sconfinato amore che ci lega ai nostri colori ed alla nostra storia.

Avanti Pro, è tempo di osare.

Diffidati sempre presenti