martedì, settembre 18, 2007

Pro Vercelli - Pavia



Anche questa volta è andata storta. Una partita che poteva essere vinta con discreta facilità, la Pro è riuscita a pareggiarla. Ok che il pareggio è arrivato al 94' su caolcio di rigore, ma non è pensabile per una squadra che punta a salire (anceh se non lo dice) non riuscire a chiudere una partita decisamente a portata di vittoria.
Poca gente al Robbiano, domenica. E questo è un dato comunque importante. Non vogliamo stare a pensare alle ragioni, visto che siamo solo all'inizio, ma di sicuro dovremmo cominciare tutti a rifletterci sopra. Poca gente in Curva Ovest ad affiancare il manipolo di settanta disperati che con la pioggia o con il sole seguono questa squadra indipendentemente dalla sorte. E pure poco calore: d'accordo che con una partita così noiosa era difficile creare un'atmosfera brasiliana, ma la passione è la prima cosa che bisogna portare allo stadio dopo l'abbonamento.
Tanti cori contro il decreto anti-violenza, trattamento privilegiato all'ingresso di casa nostra, tanti cori per i diffidati e una parentesi per un personaggio (strano) che è tornato a portare colore in Curva Ovest. Nel complesso, insomma, una prestazione abbastanza sottotono.
Da Pavia presenti in poco più di venti, con uno striscione usa e getta per Bandirali appeso alla rete. Alcuni battimani nei primi venti minuti e poi in religioso silenzio fino al gol loro. Per il resto, le due tifoserie si sono ignorate.
Sul rigore su Andreini c'è poco da dire: c'era. Ma noi non siamo certo qui a parlare della partita, ma a mettere tutta la nostra voce a disposizione dell'U.S. Pro Vercelli Calcio.

Avanti ultras.