lunedì, maggio 12, 2008

L'ultima fatica di Bolzano


E così abbiamo chiuso la pratica del campionato 2007/2008. La stagione è terminata con una sconfitta che, oltre il significato numerico, racchiude in sè l'intero senso del campionato.
Da Vercelli parte un pullman W*L, con trenta persone a bordo che un po' credono ancora nel miracolo ma soprattutto credono nel senso del gruppo, e che quindi vogliono onorare la trasferta indipendentemente dall'esito della partita o dalle speranze di qualificazione ai play off.
La partenza è alle otto e mezza, perchè la tappa obbligata sarà nella birreria che l'anno scorso era chiusa. Questa volta andrà meglio e tra salsiccette e specialità locali, si arriverà allo stadio poco prima dell'inizio della partita.
A ravviare i viaggi di andata e ritorno, ma ancor di più il tifo nel settore ospiti, ci sarà il vecchio Ciccio, tornato apposta dall'Irlanda.
Per farla breve, quasi nessuno crede che possa accadere l'impronunciabile, le speranze sono davvero ridotte. Ma da buoni innamorati, quel minimo di sogno ce lo teniamo finchè la matematica ce lo permetterà.
Così arriva la notizia del vantaggio della Nuorese, dopo pochi minuti. A noi basterebbe così una vittoria per arrivare nei play off, ma in campo la squadra fatica a fare gioco e gli altoatesini spingono per segnare e raggiungere così la salvezza. E infatti così accade: la Pro viene costantemente schiacciata fino a che i biancorossi non arrivano al gol.
Noi onoriamo comunque la presenza, cantiamo per i diffidati e per la maglia, lasciando la contestazione a cose ormai fatte.
A dispetto della foto, unico documento esistente dell'ultima trasferta dell'anno, scattata durante l'intervallo, siamo compatti e vigili, grazie soprattutto ad un Ciccio motivatissimo.
Nel secondo tempo la Pro inspiegabilmente pareggia al primo colpo, e così fa anche il Rodengo Saiano, che nei minuti finali arriva ad essere in vantaggio. Ora non si può più fare nulla.
La Pro, che ha subito l'Alto Adige per tutta la partita, molla definitivamente la presa e dopo almeno tre miracoli di Castagnone viene trafitta. Addio.
A fine partita non un giocatore si degna di venirci a salutare, ad esclusione proprio di Castagnone, anche se perchè richiamato da noi. Fuori dallo stadio aspettiamo l'uscita di qualche giocatore, ma obiettivamente con poca voglia.
Eccoci allora, a campionato finito, alle nostre considerazioni. La partita di Bolzano è stata la sintesi della nostra stagione, fatta di tanto tifo, di continue speranze e di palle strette. E la stessa partita è stata la sintesi anche dell'annata della squadra, che non ha mai riservato un briciolo di attenzione ai tifosi che si sono fatti migliaia di chilometri per venirli ad incitare, non facendogli mai mancare la presenza, nei momenti belli come in quelli brutti, nelle partite vicine come in quelle lontane. Una squadra che non ha dato affetto al pubblico, e non ha nemmeno mostrato la voglia di mordere il campo e farsi valere. Una squadra che ha vivacchiato per tutto il campionato, arrivando all'ultima giornata a giocarsi i playoff più per demeriti altrui che per meriti propri.
Per questo ha sollevato tante polemiche l'accusa di 'freddini', rivolta ai tifosi vercellesi da Carrera. Forse Carrera, come tutti gli altri, non la penserebbe così se la squadra avesse dimostrato al pubblico vercellese almeno un po' di voglia di vincere.
Non ce la prendiamo con giocatori in particolari, ma quando si vince si vince tutti, e così quando si perde si perde tutti assieme e tutti sono allo stesso modo colpevoli. E colpevole è anche la società, fatta per la parte operativa da persone davvero incompetenti.
Ci auguriamo proprio che le cose cambino in fretta, se si vuole fare questo famoso salto di qualità che a Vercelli si aspetta ormai da quindici anni.

Noi continueremo ad esserci, oltre ogni difficoltà, a lottare per i nostri colori e per i nostri ideali.

Avanti ultras!