lunedì, aprile 21, 2008

Valenzana - Pro Vercelli


Se tutto va bene, potrebbe essere l'ultima volta che veniamo a Valenza. Non che

sia una trasferta malvagia, anzi, per dirla tutta è una delle trasferte più amate dai vercellesi, che in annate buone o meno buone sono sempre stati in buon numero.
Come ieri, dove nel settore si conteranno circa duecento tifosi ospiti, più altri in tribuna e nel settore di casa.
La trasferta comincia tardi, quando partiamo verso Valenza dopo l'una e mezza. Tra i soliti intoppi, i puntelli all'autogrill dove non arriva nessuno, e qualcuno che si perde verso Alessandria, il viaggio scorre in un attimo e in un attimo si arriva allo stadio. Stadio... parola grossa, come al solito.
Anche quest'anno Omodeo decide di stupirci, lasciando il biglietto al costo di 11 euro. Qualcuno prova a camuffarsi come tifoso di casa, ma sciarpe, felpe e cappellini danno poca credibilità. Lanciamo qualche polemica gratuita, per il solo gusto di dare contro una società davvero dilettante, ma dopo un po' molliamo la presa perchè la partita sta per cominciare. Come sempre, le forze dell'ordine si distinguono per intelligenza: ci filmano all'arrivo, ci perquisiscono all'entrata, ci fotografano uno a uno all'ingresso nel settore, ma ci permettono di scorrazzare tutto intorno allo stadio per permettere a chi di noi non ha un biglietto di poterlo acquistare all'unica biglietteria disposta in tribuna. Tribuna... vabbè.
Insomma, la partita comincia, arrivano i dispersi e si comincia a cantare. Il pubblico ci segue quando lo chiamiamo e l'ambiente si scalda. Tutti vogliono vincere.
La squadra poi sembra abbastanza in palla, anche se dopo i primi venti minuti arretra e incomincia a subire. Noi cantiamo, chiamiamo i diffidati e stemperiamo la tensione con un po' di folklore. E in campo Castagnone salva il risultato.
Secondo tempo, la Pro è di nuovo pimpante e una grande azione di Vasoio porta Pietribiasi a calciare da solo e a portare i nostri in vantaggio.
Da lì è un assolo della Valenzana e del pubblico vercellese, che nonostante i rischi continui e il gioco sempre pericolante incita, applaude e sostiene. L'uscita dei giocatori sostituiti tra vere e proprie ovazione ne è la dimostrazione.
La partita finisce, i giocatori in campo festeggiano neanche fossero stati promossi, da noi si applaude e nemmeno un giocatore che si avvicini al settore.
Ma ormai è quasi finita, la speranza rimane e a noi interessa solo il bene della Pro. Per il resto i conti si faranno tra due partite.

Avanti ultras!