lunedì, maggio 07, 2007

Pergocrema - Pro Vercelli

Stanchi ma felici. Grande prestazione, grande squadra, grande pubblico. Grande stagione.

Così avremmo voluto parlare, al termine dell'ultima trasferta, secondo la stagione che immaginavamo ad inizio anno. E invece? E invece eccoci qui, ad ingoiare il quattordicesimo boccone amaro di fila, la quattordicesima stagione in C2 che di nuovo non si chiude come per quattordici volte abbiamo sognato (e quest'estate ci avevano anche convinti).
Dal secondo posto di Natale, quando a Nuoro abbiamo festeggiato per un pareggio che legittivama i nostri sogni, ci siamo ritrovati a Crema a tirare un sospiro di sollievo per una salvezza matematica. Ce l'avessero detto a Natale ci saremmo messi a ridere.
Invece è stato proprio così.

Partiamo alla volta di Crema verso la mezza, in trenta. Il viaggio, nonostante il pacco di un uomo cardine per il divertimento del gruppo (ha deciso di restare a casa a cantare 'ovunque quanti siete'), è stato molto buono, anche se il clima non era proprio quello della festa. Stavamo viaggiando per andare a vedere una partita inutile ai fini della classifica, mossi soltanto dal grande amore verso la nostra (e ripetiamo, nostra) Pro.
Arriviamo con una mezz'ora abbondante di anticipo e, una volta sistematici nel settore, cominciamo a cantare contro il calcio moderno e il nuovo, inutile decreto antiviolenza, scambiandoci applausi e cori, sempre sullo stesso tema, con la curva gialloblu. Ai portoni d'ingresso abbiamo ritrovato alcune vecchie conoscenze che non ci hanno fatto piacere, mentre si alzava forte il vento della repressione.
Prima dell'inizio della partita rompiamo le righe e incominciamo la protesta che ci accompagna per tutti i primi tempi da un paio di mesi a questa parte.
I ragazzi di Crema sono in buon numero, anche se ci aspettavamo qualcosa di più, vista loro posizione in classifica. Canteranno tutta la partita in maniera altalenante, escluso il finale di partita, quando torneranno ad alto livello anche grazie al risultato favorevole. Unica nota stonata, un coro contro Ganz del quale non riusciamo a trovare spiegazione.
Noi cantiamo dall'inizio del secondo tempo, cerchiamo di far passare il tempo a nostro modo, cioè cantando per la nostra amata e con quella goliardia che non guasta mai. Portiamo fino in fondo il nostro compito, quello della coerenza fino alla fine e del sostegno indipendentemente dalle delusioni e dai risultati.

Ora ci attende l'ultima fatica casalinga. Fatica perchè è davvero dura seguire una squadra che poteva e non ha fatto, che aveva e non ha voluto. Noi faremo la nostra parte ancora una volta, perchè non sono stagioni come questa che ci scoraggeranno (nonostante, lo ammettiamo, il nostro compito stia diventando perlomeno complicato), perchè non riusciamo a stare senza Pro una sola domenica, perchè non possiamo riusciamo a fare altro che continuare ad amarla.