lunedì, febbraio 12, 2007

Olbia - Pro Vercelli

Dopo la sospensione per i fatti di Catania ci ritroviamo a dover affrontare una delle trasferte piu’ lunghe e piu’ difficilmente organizzabili dell’anno,quella di Olbia.L’incertezza della situazione calcistica e il fatto che con i locali c’e’ una rivalita’ abbastanza accesa rendono tutto ancora piu’ complicato.La scelta del mezzo di trasporto e’ una novita’,per la prima volta andiamo in aereo.Grazie al contributo di tutti riusciamo ad essere 18 WL alla partenza.Sara’ comunque un salasso economico.
Si parte da Vercelli alle 6 di mattina belli carichi. Arriviamo in Sardegna via Linate alle 10. Nelle 4 ore e mezza che ci separano dalla partita non succede nulla solo un gruppo di Olbiesi che si avvicina un po’ a noi che bivaccavamo davanti al bar vicino al settore ospiti. Nessuno vuole giudicare a casa altrui,ma la scelta del gruppo che attualmente guida la curva sarda,e che comunque pensiamo non “rappresenti” tutti gli ultras olbiesi ci e’ parsa strana. Ma questo non e’ il luogo ne’ il momento di parlarne. Riguardo al servizio d’ordine solo una piccola digressione:noi crediamo che non sia bello per un poliziotto dover lavorare di domenica invece di starsene a casa con la famiglia e che quindi non sia mai di umore ottimo,ma il fine di un servizio d’ordine e per cui "servono" lo stato e' quello che non capiti nulla;come al solito qualcuno si e’ distinto nella provocazione senza senso. Questa volta e’ andata bene,la testa ce l’abbiamo messa noi come sempre d’altra parte,pero’, soprattutto dopo tutto cio’ che si e’ detto,scritto e visto negli ultimi tempi il famoso “buon senso” dovrebbe essere da ambedue le parti.
Dentro la stadio decidiamo di cantare ,dopo aver RISPETTATO il minuto di silenzio in onore del poliziotto deceduto, per onorare i nostri colori e la nostra maglia esponendo comunque lo striscione identico a quello esposto dai sardi: “ULTRAS:NOI NON SIAMO DEI DELINQUENTI”. Questa frase sta a significare che a dispetto di TUTTO,il mondo ultras non e’ quello dipinto da giornali,tv,opinionisti malinformati ed improvvisati.Il mondo ultras vero e’ quello che noi non vogliamo perdere: quello del tifo orgoglioso indipendente dai risultati della squadra,delle goliardate delle trasferte,delle bevute,delle mangiate,delle risate tra “amici”,quello del rispetto o della rivalita’ con chi "e’ come te ma comunque diverso da te." Noi in questo mondo ci crediamo. E’ parte della nostra vita. Lotteremo a nostro modo per poter essere ancora ultras,comunque.
Il nostro tifo durante la partita sara’ come si addice alla situazione spinto al massimo.Ed effettivamente verra’ fuori un bello spettacolo. Terminata la partita con una vittoria(finalmente!) della Pro ci prepariamo al rientro.Dopo aver atteso mezzora all’interno dello stadio veniamo “scortati” fino all’aereoporto.Qui gran finale della trasferta con bevuta generale insieme alla squadra e cori all’aeroporto in mezzo a viaggiatori sorpresi della situazione. Il volo della Meridiana fino a Linate assomigliera’ molto ad un pullman WL al ritorno da una trasferta via terra,con delirio collettivo assolutamente fuori controllo delle hostess dell’aereo("su le mani tutto l'aereo""se facciamo un incidente muore solo il conducente""ci fermiamo all'autogrill").Atterriamo a Milano alle 9 e arriviamo a Vercelli un’ora dopo. Ancora una volta noi c’eravamo(senza dimenticarsi del tifoso solitario che per noi ormai si erge a figura mitica).Orgogliosi di quello che e’ stato fatto ancora una volta, senza scordarsi di chi non “puo’ ” venire,senza scordarsi delle migliaia di persone che domenica erano a “casa” loro con la sciarpa al collo a cantare in curva,senza scordarsi di chi nel passato ha preferito puntare il dito,giudicandoci senza conoscerci;senza scordarsi di chi in questi anni e’ morto da “sbirro” o da “ultras”,senza scordarsi che un ingiustizia non si cancella con un’altra ingiustizia.

ULTRAS PER SEMPRE