giovedì, gennaio 17, 2008

Pro Vercelli - Varese



Solita minestra. Altra partita scialba e noiosa, senza un sussulto, senza un tiro in porta, senza nemmeno la sensazione che qualcosa vada per il verso giusto. Novanta minuti ad aspettare che la squadra passi la tre quarti avanzata e metta la palla in rete, lottando inutilmente con il Varese che per tutta la partita ha eretto un muro invalicabile intercettando ogni passaggio tra i giocatori vercellesi. Varese che è entrata in campo con l'obiettivo dichiarato di portare via un punto. Rischiando pure di vincere.
Ma non è tanto la partita che ci interessa raccontare. Domenica è stata una giornata di svolta.
Sono arrivate le diffide che temevamo (pesantissime: 4 anni per tutti i White Lions colpiti da daspo), e scadremmo nella retorica se ci mettessimo a lamentarci. Essere ultras, lo sappiamo bene, comporta scelte radicali, e queste scelte portano a a volte a rischi che consapevolmente corriamo. Per questo non amiamo vittimizzarci per quello che ci accade.
Eppure ci sono dei casi - ultimamente molti, purtroppo - in cui lo strumento delle diffide e gli strumenti del cosiddetto controllo della pubblica sicurezza vengono usati in maniera perlomeno discutibile. Non sta certo a noi giudicare l'operato di altri, e tantomeno esimerci dalle nostre responsabilità. Però ci chiediamo come mai.
In Italia se lo chiedono in molti.

ULTRAS LIBERI

ps: nel frattempo un altro di noi è stato diffidato dall'Italia (la diffida dal frequentare gente intelligente l'aveva già ricevuta tanti anni fa). Solo una cosa: don't forget your roots.