Valenzana - Pro Vercelli


Ce ne torniamo a casa con un punticino e, visto il palo della Valenzana al 93', va bene così.
E' stata una partita molto tirata, tra due squadre che ci sanno fare e che sanno di avere un bel potenziale; per questo non è stata una partita molto bella, ma che ha dato modo di capire che la Pro è un buon gruppo, unito (ancora tutti assieme sotto il settore ospiti, alla fine dell'incontro) e con voglia di lottare.
Una Pro che piano piano sta facendo tornare entusiasmo in città, entusiasmo dimostrato da un buon seguito di pubblico, anche se in una trasferta molto (troppo!) vicina: 250 i vercellesi che sono arrivati al campetto dell'oratorio orafo per lanciare qualche parola al più antipatico presidente di C2, Omodeo. E per sostenere la squadra, ma questo va da sè.
Noi siamo un pullman bello pieno e dietro gli striscioni alla fine saremo circa un centinaio. Arriviamo con grande anticipo a Valenza e, nonostante la nostra disponibilità nel farci perquisire, i solerti tutori dell'ordine riescono a trovare modo di creare grane. Con un po' di buon senso arriviamo ad una rapida conclusione anche di questo contrattempo e, subito dopo, cominciamo ad appendere gli striscioni e gli stendardi ed iniziamo a cantare. Oltre ai White Lions e ai Soliti Noti, presenti tutte le sezioni.
Nel settore di casa, un manipolo di ragazzini dietro lo striscione 'Nuova Guardia' ci mette impegno e, tra sventolii occasionali e alcuni battimani, canta per la squadra. Lanciano qualche insulto, ma non rispondiamo.. rispondere a dei bambini non ci pareva il caso.
Tra sfottò a Omodeo e incitamento alla squadra, il tempo scorre veloce. Per tutta la partita sbandieriamo tutto quello che è possibile sbandierare (compreso ciò che si rompe...) e sosteniamo la Pro a gran voce per tutti i novanta minuti. Esponiamo ancora una volta lo striscione 'Al Robbiano solo la Pro' e cantiamo per chi è stato diffidato.
Alla fine della partita, applauso ai giocatori che hanno onorato anche questa partita e ritorno a casa in poco più di mezz'ora.
Sarà che ci piacciono i viaggi lunghi, sarà che giocavamo in casa (vacile, in un campetto come quello, con un pubblico come quello), e forse per questo la trasferta ci è sembrata troppo corta. Nemmeno il tempo di bere qualcosa di più...